«L’obiettivo è dare a questa nazione un governo che possa offrire le risposte migliori in un tempo che sicuramente facile non è»

«Il momento è importante, daremo il massimo». Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervenendo nel corso dell’esecutivo nazionale del partito, che le ha dato pieno mandato in vista della formazione del nuovo governo, secondo quanto riferito da alcuni presenti citati dalla stampa. Dal giorno successivo le elezioni, vinte dalla coalizione di centrodestra trainata da Fratelli d’Italia, Meloni ha avviato un confronto serrato con gli alleati – ci sono stati dei faccia-a-faccia con tutti i leader, in incontri separati – per stilare una lista di ministri da presentare al capo dello Stato, Sergio Mattarella. «Siamo tutti concentrati sull’obiettivo, e l’obiettivo è dare a questa nazione un governo che possa offrire le risposte migliori in un tempo che sicuramente facile non è», ha assicurato Meloni ai cronisti che l’hanno intercettata all’ingresso della sede di Fratelli d’Italia, in via della Scrofa. «Non dovete chiederli a me, ma al presidente della Repubblica», ha invece replicato a chi le poneva una domanda sui tempi della formazione del governo. Ci sono (ancora) alcuni nodi da sciogliere, ministeri da assegnare (non è esclusa anche la presenza di alcuni tecnici): ieri nel corso del Consiglio federale della Lega, il leader leghista Matteo Salvini, indicato nei giorni scorsi come il possibile prossimo ministro dell’Interno – nessun veto è stato espresso dagli alleati, al netto delle ricostruzioni di alcuni quotidiani che hanno riferito il contrario –, ha aperto a ogni scenario, assicurando soltanto una cosa: «Farò quello che serve al Paese». Il Partito democratico si interroga invece sulla strada da seguire: si oppone allo «scioglimento», il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in corsa per la segreteria. «È il secondo partito a livello nazionale dopo Fratelli d’Italia, è di gran lunga il primo partito di opposizione nel campo del centro sinistra. Sarebbe un regalo alla destra andare a scioglierlo», ha osservato, alla vigilia della direzione del partito. Comunicata intanto la prima tappa della road map che si concluderà con l’insediamento del nuovo governo: la Camera è stata convocata per il 13 ottobre, alle ore 10, per la prima seduta della XIX legislatura. L’ordine del giorno prevede la costituzione dell’Ufficio provvisorio di Presidenza, della Giunta delle elezioni provvisoria e la proclamazione di deputati subentranti; l’elezione del presidente per scrutinio segreto.