La previsioni della NaDEF. Limata la crescita del 2023, dal +2,4% al +0,6%

Nella serata di mercoledì il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2022, nel quale si sottolinea come l’economia italiana abbia registrato sei trimestri di crescita consecutiva superiore alle aspettative, ricordando però che ora le prospettive risultano meno favorevoli per via dell’aumento dei prezzi dell’energia, dell’inflazione e della situazione geopolitica. Per quest’anno il governo prevede un aumento del PIL del 3,3% – superiore, quindi, al +3,1% delle stime di aprile, grazie alla crescita superiore alle stime archiviata nel primo trimestre – mentre ha limato le previsioni di crescita del 2023, portandole ad un +0,6% dal +2,4% programmatico del DEF. Per quanto riguarda l’indebitamento, nel 2022 la NaDEF indica un calo del dato tendenziale dal 7,2% del 2021 al 5,1% del 2022 e un ulteriore rallentamento al 3,4% nel 2023 (nel DEF era previsto un calo al 3,9%). «Il Governo conclude il suo operato in una fase assai complessa a livello geopolitico ed economico – ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco – ma con evidenti segnali di ritrovato dinamismo per l’economia italiana». «L’auspicio – aggiunge – è che, in un contesto di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico, la ripresa economica avviata dopo la crisi pandemica prosegua e si consolidi, sostenuta dagli investimenti privati e pubblici, da tassi di occupazione più alti e da una dinamica della produttività più elevata».