L’Italia al voto sceglie il centrodestra a guida Fratelli d’Italia. Circa 4 milioni di voti non espressi. Astensione alta pagata dalla Lega. Il PD verso il Congresso. Meloni: «È tempo della responsabilità»

Il centrodestra, a guida Fratelli d’Italia con la leader Giorgia Meloni, ha vinto, con una maggioranza solida sia alla Camera sia al Senato. L’insieme degli elettori ha fatto emergere dalle urne un’indicazione molto più chiara rispetto alle politiche del 2018. La percentuale dell’astensionismo è stata, però, la più alta di sempre – si è recato alle urne soltanto il 63,91% – e, secondo gli analisti, a svantaggio soprattutto di Lega e M5s. La prima, come spiegato anche dal suo leader, ha pagato la presenza nel Governo Draghi, scendendo così al di sotto del 10% e fermandosi al 9%, mentre Forza Italia ha conquistato l’8%. Il Pd non ha raggiunto il 20%, mentre il M5S, pur crollando rispetto al 2018 al 15%, diventa la terza forza in Parlamento. Il Terzo Polo, detentore a suo dire “dell’agenda Draghi”, si è fermato al 7,73%, al di sotto cioè delle aspettative del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che aveva fissato come obiettivo il 10%, con cui (chissà come) avrebbe riportato insieme a Carlo Calenda, battuto dalla consigliera comunale di FdI Lavinia Mennuni, Mario Draghi a Palazzo Chigi. Così un’altra sconfitta eccellente di queste elezioni si può dire che sia proprio se non l’agenda Draghi, se è mai veramente esistita, quanto meno il “modello Draghi”. La leader di Fratelli d’Italia e, con ogni probabilità, futura prima donna presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato: «Dagli italiani indicazione chiara, è tempo della responsabilità», ringraziando gli alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per il grande impegno profuso in una campagna non così scontata e neanche facile. 60 collegi su 74 vanno al centrodestra in Senato, 122 su 147 alla Camera. Stando ai calcoli ufficiosi sui riparti delle quote proporzionali, il centrodestra conquista 235 seggi su 400 alla Camera e 115 su 200 al Senato. A seguire, centrosinistra con 79 seggi a Montecitorio e 41 a Palazzo Madama. Poi M5S con 51 deputati e 28 senatori. Quindi Azione/Italia Viva con 21 eletti alla Camera e 9 al Senato e poi Sudtiroler Volkspartei con 3 deputati e 2 senatori. Tornano a destra regioni come la Sicilia (en-plein sfiorato), la Sardegna, la Puglia, la Basilicata e il Molise. Il M5s porta a casa per il Senato i collegi del napoletano e di Palermo, alla Camera quelli del cosentino e della Puglia. Più netta, la vittoria del centrodestra al Centro, con l’eccezione di Roma e Firenze che vanno al centrosinistra, mentre i grillini spariscono. FdI tra Camera e Senato si impone quasi ovunque, con i casi eclatante di Lombardia e Veneto. Lega e Fratelli d’Italia si spartiscono il resto del Nord, con Veneto e Friuli-Venezia-Giulia saldamente di destra. Un travaso di voti da Lega e M5s a Fratelli d’Italia c’è stato, ma molti tra quelli che nel 2018 li hanno votati non sono andati alle urne: sono circa 4 milioni i voti non espressi.