di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Finalmente, ci siamo. Con il voto di domenica calerà il sipario su quella che senza timore di smentite si può definire la legislatura “più pazza del mondo”, ovvero quella caratterizzata dal maggior tasso di trasformismo di singoli onorevoli ed interi partiti, da alleanze imprevedibili, dalla necessità di dover richiamare un “super-tecnico” data l’impossibilità per la politica di dar vita ad un governo. Il tutto in un contesto prima di pandemia e poi di guerra e crisi energetica, con, in entrambi i casi, un conseguente terremoto dal punto di vista sociale ed economico. Ora speriamo che nel nuovo e più piccolo Parlamento le cose siano più chiare. Più corrispondenti le azioni politiche alle promesse elettorali, per rispetto verso i cittadini; più stabili le alleanze, per garantire al Paese la governabilità di cui, specie in questo frangente, c’è estremo bisogno. Dal canto nostro, non sappiamo chi vincerà: nessuno può dirlo fino al conteggio dei voti. Come noto abbiamo maggiori affinità con la coalizione di Centrodestra, che sembrerebbe avere maggiori chance di governare, dopo undici anni di opposizione, se si esclude la breve parentesi gialloverde. Più un decennio a guida Dem, nel quale la situazione italiana non è certo migliorata. Tuttavia, facciamo “il tifo” solo ed esclusivamente per l’Italia ed i suoi cittadini, in gravissima difficoltà, che necessitano di politiche capaci di risollevare il nostro Paese, nel breve e nel lungo termine. Per questo abbiamo messo a disposizione, non solo del Centrodestra, ma anche di tutte le altre forze politiche, le nostre proposte, le azioni che riteniamo più utili per affrontare le criticità ed impostare un progetto di sviluppo, dalla lotta per la salute e sicurezza sul lavoro alla questione fiscale a partire dal cuneo, da Quota 41 per le pensioni alla trasformazione del reddito di cittadinanza in reddito di responsabilità, dalla necessità di rilanciare la nostra produzione industriale al tema “caldissimo” dell’energia, sia dal punto di vista delle misure urgenti per calmierare il prezzo delle bollette, che da quello degli investimenti orientati ad una futura indipendenza energetica, dalla questione della sicurezza nelle nostre città a quella demografica e delle politiche per la famiglia, fino all’attuazione dell’articolo 46 della Costituzione, per un patto fra capitale e lavoro. Nell’auspicio che la politica, tutta, sia maggiormente attenta, nella diciannovesima legislatura che sta per iniziare, alle richieste provenienti dalla cosiddetta “società civile”, dalle parti sociali, dai rappresentanti di imprese e lavoratori, in sintesi da coloro che ogni giorno contribuiscono col proprio impegno a mandare avanti l’Italia e che hanno bisogno di risposte. Ed allora, con l’invito, comunque la si pensi, ad andare alle urne, in una tornata elettorale particolarmente importante dato il difficile contesto interno ed internazionale, non resta che dire: “In bocca al lupo, Italia!”.