L’UE prepara nuovo pacchetto di sanzioni. Medvedev torna a minacciare l’uso di armi nucleari per difendere il Donbass

«Lo status» della cosiddetta operazione militare speciale lanciata dalla Russia in Ucraina «non è cambiato in alcun modo», anche dopo l’annuncio della mobilitazione parziale, pochi giorni fa, ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Insomma, le prerogative di Mosca restano le medesime e non spostano di un millimetro gli obiettivi. Tuttavia l’annuncio del presidente russo, Vladimir Putin, un po’ di scompiglio interno lo ha prodotto. Nelle ultime ore, infatti, sono giunte le immagini di cittadini russi scesi in piazza per manifestare contro la guerra e contro la mobilitazione, proteste represse con una serie di arresti (se ne stimano 1.300). In più, poco dopo l’annuncio di Putin, sono andati esauriti i biglietti aerei per i voli in partenza dalla Russia, altra questione successivamente stigmatizzata dalle autorità. Sempre Peskov, a seguito delle notizie giunte da diversi organi di informazione internazionali, ha sostenuto che la consegna di cartoline per l’arruolamento nell’esercito a manifestanti che partecipano o hanno partecipato alle proteste «non è contro la legge». Intanto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale della Russia, Dmitry Medvedev, è tornato su Telegram a gettare benzina sul fuoco a proposito della minaccia nucleare: «Si terranno referendum e le repubbliche del Donbass e altri territori saranno accettati in Russia. La protezione di tutti i territori che avranno aderito sarà notevolmente rafforzata dalle forze armate russe. La Russia ha annunciato che non solo le capacità di mobilitazione, ma anche qualsiasi arma russa, comprese le armi nucleari strategiche e le armi basate su nuovi principi, potrebbero essere utilizzate per tale protezione». L’Ucraina ha annunciato la liberazione di 215 prigionieri di guerra da parte dei russi, tra cui 205 di Azovstal, i difensori dell’acciaieria di Mariupol. In cambio Kiev ha rilasciato l’oligarca filorusso Viktor Medvedchuk e 55 soldati russi. A rivelarlo è stato il capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, sottolineando che lo scambio «è il risultato di accordi personali tra il presidente Zelensky e il presidente Erdogan». Il nuovo pacchetto di sanzioni UE contro la Russia annunciato dall’Alto rappresentante UE per la politica estera, Josep Borrell, sarà presentato formalmente «entro il fine settimana», stando a quanto appreso da LaPresse. Sul tavolo, riferisce l’Ansa, ci sarà anche il price cap al petrolio. Sul punto, però, da valutare è il consenso che Bruxelles riuscirà a ottenere data la contrarietà già manifestata nelle scorse settimane dall’Ungheria.