«Lo è per i nostri figli, perché voglio un Paese fondato sul lavoro, sul merito, sulla bellezza e sulla sicurezza»

«Domenica c’è un voto fondamentale per i prossimi 20 anni. Lo è, non tanto per noi cinquantenni, quanto per i nostri figli, perché voglio un Paese fondato sul lavoro, sul merito, sulla bellezza e sulla sicurezza». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in occasione di un evento elettorale a Rivoli, in provincia di Torino, uno degli ultimi prima della chiusura della campagna elettorale. Che il centrodestra – Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia a e Noi moderati – chiuderà a Piazza del Popolo, a Roma, giovedì. Le diverse vedute sullo scostamento di bilancio per provare a mitigare l’impatto del caro energia tra Meloni e Salvini (contraria la prima, favorevole il secondo) non intaccano infatti l’unità della coalizione, ad un passo da un risultato che quasi tutti i sondaggi danno per scontato. Ad indicare il presidente del Consiglio sarà poi la forza politica che otterrà un voto in più. Altamente probabile, dunque, che a ricevere l’incarico sarà la leader di FdI, Giorgia Meloni: «Non ci si prepara a fare la premier in due mesi. Io faccio politica da quando avevo 15 anni, ne ho 45, quella è l’unica l’unica scuola, la gavetta, studiare tanto, tantissimo, l’ancoraggio forte ai propri valori, non rendersi ricattabile e non farsi comprare», ha ammesso la diretta interessata a Rtl 102.5. «Avere una donna premier a Palazzo Chigi sarebbe un’ottima prospettiva», ha detto in un’intervista alla Prealpina il leader di Azione, Carlo Calenda, sollevando però qualche dubbio sulle reali possibilità che Meloni possa a centrare l’obiettivo: «La destra continua a contraddirsi e a litigare su tutto: non credo che lei riuscirà a ottenere la guida del governo tanto facilmente». Indietro nei sondaggi, il resto delle formazioni politiche sta portando avanti le rispettive campagne, riservando parecchio tempo agli attacchi contro gli avversari. «Votare Conte significa dare un voto alla Meloni» e quindi «abolire il reddito di cittadinanza», ha detto a Corriere Tv il leader di Impegno civico, Luigi Di Maio, ipotizzando «la perdita dei fondi europei» con «la coalizione di destra al governo». «Non considero Meloni un pericolo per la democrazia, ma è un pericolo per l’Italia», ha detto invece Calenda. Dopo aver paventato per giorni un rischio democratico in caso di successo del centrodestra, il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha invitato oggi al voto, sostenendo che, «se la scelta è di testa, di cuore e anche di portafogli non può che essere per il centrosinistra e il Pd».