«Abbiamo solo Immobile», ha dichiarato il ct che è pronto a cambiare lo stile di gioco degli Azzurri

L’Italia fa fatica a segnare. Il commissario tecnico degli Azzurri, Roberto Mancini, lo sa e lo ha ammesso nel corso della sua intervista in vista della partita di venerdì in Nations League contro l’Inghilterra. Il tecnico azzurro si lamenta, ma soprattutto è preoccupato, dal fatto che in Italia ad eccezione di Ciro Immobile, i maggiori attaccanti sono tutti stranieri e giocatori come Scamacca, sono andati a giocare all’estero (Premier League). «Non ci sono attaccanti italiani e non ci sono giocatori italiani», è l’allarme lanciato dal ct che deve far preoccupare per il presente, ma soprattutto per il futuro. Al momento come attaccanti veri nella rosa ci sono Immobile e Raspadori, che comunque nel Napoli agisce più da esterno che da vertice d’attacco. Ovviamente il dato è preoccupante, però ora Roberto Mancini deve anche iniziare ad adattare il suo gioco alle caratteristiche dell’unico attaccante che ha, anche perché guardando i numeri degli ultimi cinque anni: Ciro Immobile è sempre stato tra i top five marcatori dei maggiori campionati europei. Dunque, se nel post Europeo che ha portato la nazionale alla disfatta della mancata qualificazione al Mondiale, il gioco dell’Italia era quello di dominare l’avversario fino al limite dell’area avversaria, in questa fase, per sfruttare la velocità in campo aperto di Immobile il ct proverà ad impostare un tipo di gioco che parta dal basso sì, ma che possa anche sorprendere gli avversari in contropiede. Infine Mancini allontana le polemiche per la mancata convocazione di Zaniolo: «Giochiamo due partite e c’era il rischio di portare giocatori giovani e poi mandarli in tribuna; ho pensato fosse giusto gestirli visto le tante partite che stanno giocando».