I dati Istat. È la quarta flessione congiunturale consecutiva
A luglio l’Istat ha registrato un calo dell’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni del 3% rispetto a giugno. Un risultato che, nonostante sia la quarta flessione consecutiva, colloca i livelli produttivi su quelli della fine del 2021 e ben al di sopra rispetto a quelli prepandemici. Rimane, infatti, in territorio positivo l’indice tendenziale, con un +5,9% rispetto al luglio del 2021. Un andamento che in qualche modo potrebbe aver influenzato l’indice di fiducia degli imprenditori del settore. Secondo le ultime rilevazioni, ad agosto il clima di fiducia nelle costruzioni – pur mantenendosi su livelli elevati se confrontati con i mesi antecedenti lo scoppio della pandemia – ha registrato un calo, passando dai 164,4 punti di luglio a 155,8. Il risultato è una sintesi del peggioramento che ha interessato sia giudizi su ordini e/o piani di costruzione si le attese sull’occupazione. Osservando più di da vicino i dati, si osserva poi un peggioramento della fiducia per tutte le componenti: per il comparto delle costruzioni di edifici l’indice è sceso da 159 punti a 148,9, per l’ingegneria civile da 142,7 a 137 e per quello dei lavori di costruzione specializzati da 172 a 163,6. Altro dato che salta all’occhio dalle tabelle dell’Istat è la percentuale di risposte affermative alla domanda riguardo l’esistenza di ostacoli limitanti l’attività di costruzione, pari al 59,9% ad agosto contro il 50,7% dello stesso mese di un anno fa. Basti pensare a luglio tale quota si è attestata al 62,9%: il livello più alto dal giugno del 2020 e in generale uno dei più alti degli ultimi anni.