Si attenua l’effetto Covid-19, ma la tendenza continua a preoccupare

Dalla nota trimestrale congiunta di Ministero del lavoro, Inps, Inail e Anpal, arriva la conferma dell’incremento degli infortuni sul lavoro nel periodo compreso fra aprile e giugno. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la crescita è di quasi un terzo. In valori assoluti, si parla di 39mila denunce in più con il totale che sale a 158mila unità, di cui 137mila nei luoghi di lavoro e 21mila in itinere, vale a dire nel tragitto da casa a lavoro e viceversa. In crescita anche gli infortuni mortali, seppure di una sola unità. Il bilancio, però, rimane gravissimo, visto che i morti sul lavoro nel terzo trimestre sono stati 232, di cui 166 in sede e 66 in itinere, con una proiezione a fine anno vicina ai mille morti e di 650mila denunce di infortunio. Nel terzo trimestre, si è fortemente attenuato l’effetto Covid-19 con i contagi sul lavoro in discesa. Come si ricorderà proprio il 30 giugno è scaduto il protocollo condiviso per il rientro in sicurezza nei luoghi di lavoro. Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e le altre parti sociali hanno inteso rinnovare l’intesa almeno fino ad ottobre, in attesa di capire quale sarà l’evoluzione del virus. Tornando ai numeri sugli infortuni, in queste settimane, i sindacati hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di rafforzare i controlli e le attività formative. L’Ugl, in particolare, ha proposto l’istituzione di una Procura nazionale.