I chiarimenti richiesti dal Mef rallentano il via libera ai contratti collettivi nazionali

Con il senno del poi, evidentemente, nelle scorse settimane l’ottimismo aveva preso il posto del realismo. Dopo la sottoscrizione della pre-intesa sul rinnovo dei contratti collettivi degli enti locali e della sanità, si era infatti pensato che il passaggio al Ministero dell’economia fosse soltanto una formalità, nonostante le avvisaglie in senso opposto vi era state, se è vero che per dare il via libera ufficiale al precedente contratto per le amministrazioni centrali erano serviti cinque mesi. Ed infatti, anche nel caso degli enti locali e della sanità la ragioneria generale dello Stato ha avanzato una serie di chiarimenti ai quali l’Aran dovrà dare risposte. A quanto emerso, le osservazioni non riguarderebbero aspetti meramente economici, ma, piuttosto, elementi normativi, con particolare riferimento alla istituzione di una area che richiama le cosiddette alte professionalità. Se nel caso degli enti locali si guarda alle posizioni organizzative, per la sanità non sono chiari i meccanismi che andranno ad alimentare questa area. L’effetto principale di questo rallentamento è che sembra difficile immaginare l’erogazione degli arretrati prima di Natale. Qualcuno si era spinto anche ad ipotizzare tale erogazione al più tardi a novembre, ma ora i tempi sembrano dilatarsi in maniera significativa. Una cosa che sta creando forti malumori in tutto il personale, come evidenziato dalla Ugl.