EMERGENZA ACQUA
Il passaggio parlamentare non ha portato a particolari modifiche nel capo II; giusto qualche piccola correzione più formale che sostanziale. Il capo II, si ricorda, tratta il tema dell’emergenza idrica, una questione nota da anni, ma che, per lungo tempo, è rimasta, per così dire, sottotraccia, nonostante è noto l’impatto che la dispersione idrica ha sulla qualità del servizio erogato al cittadino e alle imprese. Gli articoli prevedono, fra le altre cose, un intervento a sostegno delle imprese agricole danneggiate dalla siccità (200 milioni di euro); l’accelerazione delle procedure di affidamento del servizio idrico integrato; un alleggerimento della procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza da deficit idrico.

EMERGENZA COMUNI
L’articolo 16 (capo III), che stanzia 350 milioni e 50 milioni rispettivamente per i comuni e per le città metropolitane e le province per fronteggiare il caro-energia, è stato ritoccato in diverse sue parti, ad iniziare dalle disposizioni per gli enti locali in dissesto. Lo stesso articolo apporta anche dei correttivi al Tuel, con riferimento specifico alla mancata approvazione del rendiconto nei tempi indicati dalla legge. Nuovo è l’articolo 16-bis, che istituisce un’anagrafe delle occupazioni permanenti del sottosuolo. Correttivi anche agli articoli 17 (aree colpite da eventi sismici), 18 (superamento del tetto di spesa per i dispositivi medici e dei tetti di spesa farmaceutica) e 19 (fabbisogni standard).