Il dato acquisito per il 2022 è pari a +7%

L’Istat ha registrato un nuovo record dell’inflazione, con i prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) aumentati dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua, toccando il livello più alto dal dicembre del 1985, quando l’inflazione si attestò al +8,8%. L’indice IPCA (indice armonizzato dei prezzi al consumo), invece, è salito dello 0,9% mensile e del 9,1% annuo, contro il 9% stimato in precedenza. Come spiegato dall’Istat, «sono l’energia elettrica e il gas mercato libero che producono l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, insieme con gli alimentari lavorati e i beni durevoli» hanno spinto l’inflazione al livello osservato. Al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, l’inflazione (la componente di fondo, quindi), sì è attestata al 4,4%, mentre quella al netto dei soli beni energetici è salita al 5%. Per quanto riguarda il cosiddetto carrello della spesa, l’istituto nazionale di statistica ha registrato un’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,1% a +9,6%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno riportato un rallentamento (da +8,7% a +7,7%). L’inflazione acquisita per il 2022, si legge poi nel resoconto, è pari a +7,0% per l’indice generale e a +3,5% per la componente di fondo.