Così la Fondazione Gimbe, sottolineando che «il piano predisposto per le scuole appare inadeguato»

Contagi in calo, da quattro settimane consecutive. Lo rileva la Fondazione Gimbe, che monitora indipendentemente l’andamento della pandemia e della campagna vaccinale nel nostro Paese, esprimendo qualche preoccupazione per «il piano predisposto per l’anno scolastico», che «appare inadeguato». Nella settimana tra il 7 e il 13 settembre i contagi sono diminuiti del 12,9%. Altrettanto hanno fatto i ricoveri in terapia intensiva (-11,9%) e quelli ordinari (-13,3%). In calo anche i decessi (-14,3%). «Da quattro settimane consecutive prosegue la lenta discesa dei nuovi casi settimanali che si attestano intorno a quota 108 mila, con una media mobile a 7 giorni di circa 15 mila casi al giorno», ha osservato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando i dati. Il calo coinvolge quasi tutte le regioni – in 18 Regioni si registra un calo percentuale dei nuovi casi, dal -4,8% del Piemonte al -31,5% della Calabria –, ad eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano (+0,2%), Toscana (+1,1%) e Umbria (+4%). L’incidenza rimane sotto i 500 casi per 100.000 abitanti in tutte le Province: dai 76 casi per 100.000 abitanti di Barletta-Andria-Trani ai 338 di Pescara. «Nel vortice della campagna elettorale», il tema della riapertura in sicurezza delle scuole «non ha ricevuto l’attenzione necessaria», ha aggiunto Cartabellotta. «Il piano predisposto per l’anno scolastico 2022-23 appare inadeguato non tanto per le misure previste, quanto per le raccomandazioni spesso generiche e, soprattutto, per le eccessive responsabilità scaricate sulle scuole, prive delle necessarie risorse e competenze sanitarie. Il rischio è quello di un impatto rilevante sulla circolazione virale e sulla salute pubblica, ma anche sui giorni di scuola perduti», ha concluso.