A capo dell’organizzazione la famiglia proprietaria della cascina

Un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, ha consentito di portare alla luce una maxi frode al fisco e di sgominare l’organizzazione che ne muoveva i fili. Di conseguenza i Carabinieri del Comando provinciale e la Guardia di Finanza hanno eseguito un blitz che ha portato all’esecuzione di 27 misure cautelari e al sequestro di oltre 93 milioni di euro di beni. A capo dell’organizzazione c’era una famiglia di Gussago, composta da un 46enne, la moglie, il figlio di 22 anni e la zia materna, tutti arrestati dalle Fiamme Gialle. Nel corso delle indagini, una parte dei proventi del giro d’affari milionario legato al “core business” degli indagati erano stati trovati – grazie ad una serie di intercettazioni e all’ausilio dei cani addestrati per trovare denaro – nelle campagne della cascina della famiglia. Nel dettaglio, i primi scavi portarono alla luce circa quattro milioni di euro. Ora, secondo quanto riportato dai media locali, le forze dell’ordine hanno rinvenuto altro denaro, per un totale di otto milioni, diviso in diversi contenitori, quali buste, secchi e fusti, sepolti nel medesimo giardino. In tutto l’organizzazione, a partire dal 2018, avrebbe emesso fatture false per circa 500 milioni di euro.