di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale UGL

Le pensioni, e in particolare “Da Quota 100 a Quota 41”, è il tema intorno al quale si è svolta oggi a Napoli la 2° conferenza del tour UGL “Vota per il lavoro”. Ciclo di conferenze stampa – ognuna con diretta streaming sulla pagina Facebook “Ugl Confederazione” – intorno alle priorità del mondo del lavoro, che intendiamo consegnare al governo che verrà.
La questione previdenziale è urgente: l’Italia rischia il ritorno alla legge Fornero, salvo novità, a gennaio 2023. È altrettanto noto l’apprezzamento dell’UGL nei confronti della proposta leghista “Quota 41”, che riteniamo una proposta assolutamente risolutiva e innovativa.
Quasi tutti i partiti, nonché i sindacati, sostengono la necessità di superare le rigidità, evidenti ormai a chiunque, della Legge Fornero, senza però proporre alcunché di concreto o di agevole e soprattutto definitivo per le lavoratrici e i lavoratori. Soltanto ieri, in occasione dell’Assemblea pubblica di Confindustria nell’Udienza di Papa Francesco, il presidente, Carlo Bonomi, ha sostenuto che serve «una rivoluzione del ciclo vitale di lavoro», per la quale le imprese sarebbero disposte a offrire la possibilità, a chi ha maggior anzianità, di continuare a lavorare con qualifiche diverse commisurate al minor impegno fisico e di tempo. E che lo Stato ha la responsabilità di «superare la strategia del prepensionamento», perché c’è bisogno sia di più occupati giovani sia di più occupati tra gli over sessanta.
Noi dell’UGL riteniamo, invece, che la vera rivoluzione sarebbe offrire – e dunque mantenere, migliorandola, quella che è già stata conquistata – la libertà o, meglio, la flessibilità alle lavoratrici e ai lavoratori sia di restare nel mondo del lavoro, se lo desiderano, sia di uscirne.
Il 31 dicembre 2022 andranno in scadenza Quota 102 (data dalla somma tra 64, cioè gli anni anzianità anagrafica, e 38, gli anni di anzianità contributiva), l’Ape sociale (sussidio per alcune categorie meritevoli di particolare tutela con 63 anni di età e almeno 30 o 36 anni di contributi) e Opzione donna (pensione anticipata, riservata alle lavoratrici, con determinati requisiti anagrafici e contributivi, ma con assegno interamente contributivo).
L’UGL rivolge al Governo che verrà due richieste: rendere strutturali l’Ape Sociale e Opzione Donna (già più volte rinnovate) e di introdurre Quota 41. Quest’ultima punta interamente sull’anzianità contributiva. Ovvero una persona, che ha 41 anni di contributi versati, matura il diritto di andare in pensione, a prescindere dalla sua età anagrafica.

«Come sindacato, dobbiamo sentirci parte attiva nell’invitare le persone, da quelle più vicine a noi a quelle più refrattarie al voto, ad andare a votare e a fare una scelta, perché la responsabilità spetta a ogni cittadino»