Richiamo: Kiev: riconquistati 500 chilometri quadrati nel Sud dell’Ucraina

La controffensiva ucraina, che nel frattempo si è spinta quasi al confine russo, inasprisce non solo la risposta di Mosca sul terreno, ma anche la retorica. Se fino a qualche giorno fa, uno spiraglio di dialogo, pur alle proprie condizioni (di una parte e dell’altra), rappresentava ancora un barlume di speranza, ora la porta appare chiusa del tutto o quasi. Tanto il Cremlino quanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di fatto oggi allontanano questa possibilità. «Non è possibile revocare le sanzioni. Non possiamo discutere niente con la Russia finché non se ne va. È possibile che dopo la guerra si possa parlare della revoca di alcune sanzioni, di risarcimenti, di pagamenti da parte loro, di diplomazia. Possiamo coinvolgere i leader di qualsiasi paese, qualsiasi istituzione internazionale in questi negoziati, ma solo dopo che la Russia avrà lasciato tutti i nostri territori», la posizione espressa da Zelensky in un’intervista alla Cnn. Di contro, il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, ha affermato di non vedere al momento alcuna possibilità di negoziati con l’Ucraina. Per quanto riguarda le notizie dal teatro di guerra, le forze ucraine avrebbero riconquistato 500 chilometri quadrati di territorio nel Sud del paese. Ad annunciarlo è stata la portavoce del comando militare del Sud, Natalia Gumenyuk. «Alcune unità russe in prima linea a Kherson stanno negoziando la resa», ha detto la portavoce citata dai media locali.