AVVIO E STOP
Come da tradizione, il ritorno a scuola è sulla base di un calendario differenziato. I primi a rientrare, il 5 settembre scorso, sono stati i residenti nella provincia autonoma di Bolzano; gli ultimi saranno gli studenti siciliani e della Valle d’Aosta che torneranno a scuola il 19 settembre. In mezzo tutti gli altri: il 12 Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e provincia autonoma di Trento; il 13, la Campania; il 14, Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria; il 15, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Rientro breve, perché per tutte le scuole sede di sezione elettorale è previsto uno stop in coincidenza con le elezioni politiche del 25 settembre.

PERSONALE CARENTE
Se le organizzazioni sindacali non hanno sbagliato i calcoli, l’orario ridotto, che caratterizza purtroppo i primi giorni di scuola, quest’anno potrebbe protrarsi per qualche settimana, viste le carenze di organico denunciate. Secondo stime sindacali, mancherebbero all’appello circa 150mila docenti che arrivano a sfiorare le 200mila unità considerando i supplenti del cosiddetto organico Covid-19. Forti carenze anche sul versante del personale amministrativo, tecnico e ausiliare e dei dirigenti scolastici. Sono almeno 500 i circoli didattici privi di un dirigente stabile. Il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, ha provato a rassicurare sindacati e famiglie, ma i concorsi procedono lenti.