Non è previsto un vero e proprio obbligo, ma, laddove fosse possibile, i dirigenti scolastici potrebbero adottare ulteriori misure a maggior tutela del personale, degli studenti e delle loro famiglie. Le linee guida prevedono, infatti, una serie di possibili accorgimenti che potrebbero essere adottati singolarmente o insieme, sicuramente sulla base di eventuali esigenze prospettate dai competenti uffici sanitari territoriali in caso di peggioramento del quadro epidemiologico. Torna così una delle misure che ha avuto un impatto emotivo forte, vale a dire il distanziamento di almeno un metro. Al momento non è previsto nessun obbligo, ma se le condizioni logistiche e strutturali lo permettono, allora è possibile prevedere questo distanziamento. Resta l’appello a prestare la massima precauzione nei momenti a rischio di aggregazione; tradotto, vuol dire che qualche dirigente potrebbe continuare a prevedere una entrata scaglionata, magari nell’ordine di qualche minuto di differenza e non come lo scorso anno scolastico, quando, soprattutto alle Superiori, l’ingresso poteva variare anche di un’ora. I dirigenti scolastici possono pure prevedere un incremento della frequenza della sanificazione periodica, una misura di prevenzione che riguarda anche la gestione delle attività extracurriculari e dei laboratori. L’utilizzo della mascherina, sia di tipo chirurgico che del modello Ffp2, potrebbe essere previsto in determinati contesti sia statici che dinamici, sempre tenendo conto della situazione contingente. Le linee guida toccano anche un punto che, già lo scorso anno, è stato oggetto di non poche polemiche. La concessione delle palestre o di altri locali a terzi dovrebbe essere accompagnata da un obbligo di sanificazione. Le associazioni sportive e culturali hanno sempre evidenziato che sarebbe più corretto parlare di pulizia degli spazi, in quanto la sanificazione prevede, oltre a maggiori costi, una tempistica poco conciliabile con l’attività pomeridiana e scolastica. Infine, a mensa con turnazione.