Intanto Letta continua a paventare un «rischio democratico» in caso di vittoria del centrodestra. La replica di Renzi: «Nessun pericolo, ma non voteremo la fiducia a Meloni»

«Serve una riforma costituzionale che consenta ad un governo di governare per 5 anni. Un governo che poi allo scadere venga giudicato dai cittadini». Così la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che non ha risparmiato qualche critica a chi l’ha preceduta a Palazzo Chigi, dove, stando ai sondaggi d’opinione, che da mezzanotte non potranno essere più diffusi pubblicamente, si insedierà un governo di centrodestra, a trazione FdI. Salvo clamorosi stravolgimenti. «C’è il combinato disposto tra pandemia, guerra, crisi energetica, una situazione non tanto migliorata dal governo dei migliori visto che siamo fanalino di coda per tanti parametri in Europa», ha denunciato Meloni, intervenendo nel corso di un evento di Confcommercio. Non ha replicato invece alle accuse che il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, sta muovendo da giorni al centrodestra, paventando «un rischio democratico» in caso di vittoria della coalizione FdI-Lega-Forza Italia (su questo punto, nessuno dei leader riconducibili all’area di centrosinistra, da Renzi a Calenda passando per Di Maio, s’è detto d’accordo), anziché incentrare la campagna elettorale su proposte concrete. Letta crede comunque di poter colmare il gap – «Pensiamo di recuperare partendo dal fatto che ci sia ancora un 42% di elettori che non hanno ancora deciso chi votare», ha detto oggi ad Antenna 3 –, rivolgendosi alla platea degli indecisi e degli astenuti. Altrettanto però ha intenzione di fare il leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio: «Credo molto che questa campagna elettorale possa essere ribaltata nel risultato. Abbiamo il 40% di astenuti, il 30% di indecisi. Numeri significativi, dobbiamo parlare a quelle persone e lavorare sempre di più come squadra». «Non gridiamo al rischio fascismo, ma non votiamo la fiducia a Meloni. Se c’è un governo guidato da Draghi noi votiamo la fiducia», ha detto invece il leader di Italia viva, Matteo Renzi. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha messo in chiaro una cosa, fin da ora: «Non vorrei che, chi perde le elezioni, non voglia fare niente per un mese e punti al caos e giocare con i posti di lavoro. Sarebbe da irresponsabili», ha detto, domandandosi perché l’approvazione di un decreto da 30 miliardi di euro per sostenere famiglie e imprese in questa difficile fase, caratterizzata dal caro energia e dagli strascichi della pandemia, non trovi il sostegno del Pd.