«Con price cap, stop a gas e petrolio»

«Una minaccia al mondo intero». Il leader del Cremlino, Vladimir Putin, ha definito così le sanzioni occidentali contro la Russia, imposte in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. L’Eastern Economic Forum a Vladivostok ha offerto l’occasione a Putin per lanciare messaggi al resto del mondo, minacciando restrizioni sull’export di grano ucraino: «Credo proprio che ne parlerò con il presidente turco Erdogan» – che metterebbero ulteriormente a rischio la sicurezza alimentare di molti Paesi, perlopiù i più fragili. Kiev ha sottolineato che, in base agli accordi, una decisione di tale portata non può essere presa da nessuna delle parti. Il leader del Cremlino ha promesso anche contromisure verso quei Paesi, che decideranno di imporre un tetto al prezzo dei prodotti energetici russi – «Un’altra stupidata che non ha futuro» –, dirottando gas e petrolio verso altre destinazioni, a partire dalla Cina. Su questo punto, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata molto chiara oggi, assicurando che la misura sarà adottata. «Dobbiamo tagliare i proventi alla Russia che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina», ha detto, sottolineando che l’Ue ha ridotto parecchio la dipendenza dalle forniture russe, diversificando le fonti: «La Norvegia fornisce ora più gas all’Ue che la Russia», ha sottolineato. Mosca ha chiesto intanto chiarimenti all’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, sul rapporto diffuso ieri sera che descrive la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, definita dal team di esperti dell’Aiea «insostenibile». Che hanno chiesto «l’urgente creazione di una zona di protezione della sicurezza nucleare».