Ridotti i tempi di erogazione dell’assegno, ma preoccupa la scuola

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, conferma l’impegno dell’Istituto ad essere sempre più efficiente anche sul versante del pubblico impiego. Del resto, che i dipendenti pubblici abbiano sofferto fortemente il passaggio dall’Inpdap all’Inps è cosa nota, come, per molti versi, erano note le problematiche cui si sarebbe andato incontro. I primi a denunciare questo rischio furono i rappresentanti Ugl all’interno dei rispettivi comitati di indirizzo e vigilanza. Sul fronte dell’erogazione della pensione, l’Inps dichiara uno standard pari a circa il 90% dei casi risolti in tempi rapidi, così da assicurare una continuità nel passaggio dal lavoro alla quiescenza. Restano dei casi complessi da risolvere ed infatti si guarda con una certa preoccupazione ai 35mila dipendenti della scuola in uscita in questi giorni. Nel caso specifico, è spesso complicato ricostruire le carriere, considerando la fortissima mobilità che riguarda soprattutto i primi anni di carriera dei docenti. Resta altrettanto in piedi il nodo dell’erogazione del trattamento di fine servizio, un aspetto che dai tempi di Monti ha suscitato sempre forti polemiche da parte delle federazioni di categoria del pubblico impiego, che evidenziano una forte discriminazione rispetto al settore privato. Intanto, dal Parlamento arriva la notizia che la soglia di impignorabilità della pensione è destinata a salite a mille euro.