Allo studio due mesi di ammortizzatori sociali sul modello della lotta al Covid-19

Il presidente del Consiglio dei ministri uscente, Mario Draghi, e il suo ministro dell’economia, Daniele Franco, stanno studiando in queste ore un nuovo provvedimento urgente a sostegno delle famiglie e delle imprese, fortemente sotto pressione per l’impennata dei prezzi energetici e delle materie prime. Fra le misure possibili, sta avanzando l’ipotesi di concedere la cassa integrazione in deroga con causale “crisi energetica” sul modello di quanto fatto a partire dal marzo del 2020 per contrastare la pandemia da Covid-19. Una ipotesi, quella della cassa in deroga, che l’Ugl aveva sostenuto in tempi non sospetti, sia in Parlamento in occasione della discussione sul decreto Aiuti, che con lo stesso ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando. Pur quest’ultimo, in particolare, non era necessario prevedere un pacchetto di ammortizzatori sociali in deroga, in quanto era sufficiente il ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Una soluzione assolutamente insufficiente, alla luce degli accadimenti di questi mesi. La cassa in deroga potrebbe avere una durata di un paio di mesi, ma il punto è tutto da verificare. Intanto l’aumento dei prezzi dei carburanti e delle materie prime allunga una pesantissima ombra sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Secondo il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il 30% degli obiettivi è oggi fortemente a rischio.