La leader di Fratelli d’Italia ha promesso ieri che farà il possibile per mantenere Ita Airways sotto il controllo italiano

«Siamo pronti a dare all’Italia un governo libero e forte». Così su Twitter la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che fa della difesa dell’interesse nazionale una priorità. Un esempio, soltanto qualche ora fa: «È un altro pezzo di Italia che se ne va. Tutto quello che posso fare per impedirlo sono pronta a farlo», ha detto ieri, commentando gli sviluppi del caso Ita Airways: la trattativa con la cordata scelta dal ministero dell’Economia e delle Finanze, formata dal fondo statunitense Certares con Air France Klm e Delta come partner commerciali, è appena iniziata. Una decisione sul futuro della compagnia non spetta all’attuale esecutivo, sostiene Meloni – «Ricordo che l’attuale governo dovrebbe fare le cose minime, essendo il Parlamento formalmente sciolto, quindi non credo che una materia così strategica sia competenza di questo governo» – che ha affrontato così un altro importante tema di questa campagna elettorale – ieri FdI ha pubblicato il programma, un documento chiamato “Pronti a risollevare l’Italia” composto da 25 punti –, scandita anche da numerosi attacchi del centrosinistra diretti al centrodestra. «Meloni è una minaccia per la tenuta del Paese», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’intervista a “30 minuti al Massimo”, il format digitale condotto dal direttore de “La Stampa”, Massimo Giannini. «Il rischio non è per la democrazia, ma per un’Italia che con il centrodestra andrà a sbattere», ha aggiunto. L’agenda Draghi «come metodo se diventasse la regola sarebbe insidiosa per la democrazia non prevedendo dialettica e confronto. È un’agenda incomprensibile che non auspico per la salute della democrazia», ha detto invece il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, intervenendo a Radio Cusano Campus e sostenendo che l’agenda del M5s «parla alla sinistra». Un paio di dichiarazioni che lo ha esposto agli attacchi di alcuni esponenti di spicco dell’area cosiddetta progressista. «Leggo che Conte prova ad attaccarci parlando di metodo Draghi come “agenda priva di contenuti” e “insidie per la democrazia”. Quello la cui agenda può essere sintetizzata in due parole: incapacità e populismo. Per favore…», ha scritto sui social il presidente di Italia viva, Ettore Rosato. «Caro Conte, che c’entra la sinistra con i decreti Salvini? Non eri tu a presentarli con tanto di foto? È questa la tua idea di società inclusiva, tollerante e sicura? L’unica forza in grado di respingere la destra è il Pd», ha commentato su Facebook Debora Serracchiani, capogruppo dem alla Camera.