Per il mese di agosto l’Istituto nazionale di statistica stima n nuovo aumento dell’inflazione, prevista crescere all’8,4% dal +7,9% del mese precedente, toccando il livello più alto dal 1985. Su base mensile i prezzi al consumo per l’intera collettività al lordo dei tabacchi dovrebbero registrare una crescita dello 0,8%. Anche questo mese, l’aumento tendenziale è legato prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, a quelli dei Beni alimentari lavorati e a quelli dei Beni durevoli, mentre si osserva un rallentamento della crescita dei prezzi legati ai trasporti. Analizzando il cosiddetto carrello della spesa, l’Istat spiega che i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona dovrebbero riportare un’accelerazione (da +9,1% a +9,7%), mentre è previsto un rallentamento per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,7% a +7,8%). Commentando i dati, Confesercenti ha parlato di «uno scenario preoccupante, con un dato inflazionistico che nella storia del Paese non si vedeva da 35 anni». La corsa dell’inflazione, insieme al caro bollette, spiega poi l’associazione di categoria, «rischia di produrre un pesante effetto domino sui consumi delle famiglie e sul Pil: senza un’inversione di tendenza, l’aumento di prezzi e utenze porterà nei prossimi due anni ad una minore spesa di 34 miliardi, oltre 1.300 euro in meno a famiglia». «Ora – avverte Confesercenti – bisogna proseguire a tutta velocità verso il raggiungimento di una linea comune sul tetto al prezzo del gas, per frenare l’impennata dei prezzi ed impedire un effetto drammatico sulle economie, anche alla luce della nuova interruzione delle forniture di gas all’Europa da parte di Gazprom».