Emergenza energetica, costo del lavoro, adeguamento dell’assegno unico per la famiglia e legge di bilancio. Ad una manciata di settimane dal voto, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha indicato quali saranno le priorità in cima all’agenda di un “suo” ipotetico governo, dato per altamente probabile dai sondaggi che stanno monitorando le intenzioni di voto degli elettori. «Le prime cose di cui mi occuperò se vincerò le elezioni sono emergenza energetica e costo del lavoro. Adeguamento dell’assegno unico per la famiglia e legge di bilancio», ha detto al settimanale “Chi”, in un’intervista pubblicata domani. Quella energetica è una crisi che inizia a far sentire i suoi effetti, che a stretto giro potrebbero diventare ancor più intensi, salvo eventuali interventi straordinari: secondo il leader leghista, Matteo Salvini, «in Italia servono non meno di 30 miliardi» per far fronte ad un’emergenza diversa da quella sanitaria ma non per questo meno pericolosa. Salvini, che ieri ha incontrato Meloni a Messina, ha poi ribadito l’unità della coalizione, assicurando che la Lega, FdI e Forza Italia staranno «insieme cinque anni». «Mi interessano men che zero le polemiche degli altri, la sinistra è divisa e il centrodestra è unito. In Sicilia e in Italia. Questo è. Punto», ha aggiunto, concludendo che il centrodestra governa «insieme la maggior parte delle regioni italiane, a differenza della sinistra che è divisa in quattro, noi abbiamo un’idea di Italia». Un’Italia che non si staccherà mai dall’Unione europea, ha assicurato il leader di FI, Silvio Berlusconi, sconfessando chi dipinge il centrodestra come una coalizione composta da forze anti-europeiste: «L’Europa è la nostra patria comune, qui sono nati i nostri principi cristiani e liberali. Noi non possiamo che essere europeisti, senza esitazione e fino in fondo». «Se per avere la prima donna premier ci dobbiamo prendere Salvini ministro e Berlusconi presidente del Senato allora per me è un problema. Quella di centrodestra è una coalizione di irresponsabili», ha attaccato il leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio, a L’Intervista su Sky Tg24. «Vogliono scassare i conti e anche l’Europa entrerà in fibrillazione», ha aggiunto, aprendo, in un’altro intervento (questa volta a Rtl 102.5) alla possibilità di affidare (nuovamente) l’incarico di presidente del Consiglio a Mario Draghi: «Se ci saranno le condizioni per me dovrà tornare. In questo momento storico, da una parte abbiamo una coalizione in cui ogni giorno si pensa a chi debba fare il premier e non sono d’accordo. Tutto questo, in un momento storico così difficile non crea altro che insicurezza e instabilità».