Continua la corsa del prezzo del gas, urgono risposte

La corsa del prezzo del gas continua, la Russia riduce le forniture all’Europa e il caro energia è sempre più protagonista della campagna elettorale in Italia. D’altronde le imprese lanciano allarmi sull’erosione dei loro ricavi, mentre i cittadini temono di ritrovarsi di fronte a bollette sempre più insostenibili. Secondo un’analisi odierna di Coldiretti, per il solo comparto alimentare, si prevedono aumenti per l’intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica. La bolletta energetica degli alberghi italiani ha raggiunto il livello record di 3,8 miliardi di euro, con un costo medio di circa 120.000 euro per ciascuna struttura. Le imprese chiedono, oltre ad un tetto al prezzo del gas, anche un razionamento del suo utilizzo. In diversi Paesi europei si è pensato a varie soluzioni di razionamento: riscaldamenti massimo a 19 gradi durante autunno e inverno; vetrine spente la sera dopo le 22 e le porte dei negozi chiuse per non disperdere calore o raffreddamento; facciate di monumenti, fontane ed edifici pubblici al buio di notte o con le luci basse. Addirittura, consigli sulla riduzione della durata della permanenza in doccia. Lo spettro da scongiurare è un inverno al freddo per il possibile distacco della fornitura di gas da parte della Russia e lo stop di intere filiere produttive energivore. Ecco perché, ad oggi, c’è attesa per la chiusura programmata di tre giorni da parte di Gazprom del gasdotto Nord Stream 1, a partire dal 31 agosto, per capire cioè se andrà o meno oltre il termine del 31/08.
Nel frattempo, in Italia stanno prendendo forma, le future mosse del governo Draghi, a cui i partiti hanno fatto già richieste, calcolate intorno ai 20 miliardi di euro. Dalle parti di Palazzo Chigi, però, non si parla di cifre, ma di metodo: improbabili eventuali scostamenti di bilancio, più probabili interventi sulle modalità di pagamento delle bollette, a partire dal quarto trimestre, cioè dopo le misure di calmierazione decise nei precedenti provvedimenti. Interventi che potrebbero essere introdotti o con un nuovo decreto o con un emendamento al dl aiuti bis che dovrebbe arrivare in Aula al Senato, per la conversione in legge, il 6 settembre.