Oltre a danneggiare i vasi sanguini, il fumo provoca un ispessimento e un indebolimento dei cuori

Fumare danneggia anche il cuore. E non soltanto i vasi sanguini. Lo rivela uno studio coordinato dall’Herlev and Gentofte Hospital di Copenhagen, in Danimarca, presentato al Congresso annuale dell’Esc, l’European Society of Cardiology, che si sta svolgendo a Barcellona, in Spagna, da oggi fino al 29 agosto. Corposo il campione coinvolto nel corso dello studio – 3.874 persone di età compresa tra 20 e 99 anni –, diviso tra fumatori (18,6%), ex fumatori (40,9%) e chi non aveva mai fumato prima (40,5%). Dopo aver messo a confronto le misurazioni ecocardiografiche dei fumatori con quelle dei non fumatori, i ricercatori hanno scoperto che coloro che ancora fumavano avevano cuori ispessiti, più deboli e con difficoltà a pompare il sangue. «È risaputo che il fumo provoca l’ostruzione delle arterie, portando a malattie coronariche e ictus», spiega Eva Holt, autrice dello studio, osservando che la ricerca «mostra che il fumo provoca anche un ispessimento e un indebolimento dei cuori». Cosa significa? «Vuol dire che i fumatori hanno un volume di sangue minore nella camera cardiaca sinistra e meno energia per pomparlo nel resto del corpo». «Più fumi, peggiore diventa la tua funzione cardiaca», sintetizza Holt. Una buona notizia c’è, fortunatamente: «Smettendo di fumare il cuore può recuperare parte di questo danno. Non è mai troppo tardi per smettere».