Ma vittime civili secondo Kiev, condanne di UE e Usa

Resoconti discordanti, come spesso è capitato di ascoltare in questi sei mesi di guerra in Ucraina. Stavolta le accuse reciproche riguardano un attacco russo avvenuto nelle scorse ore nella stazione di Chaplyne, dove – secondo la versione di Mosca – è stato colpito un treno militare, uccidendo più di 200 soldati. Ma stando alle notizie diffuse in un primo momento da Kiev le vittime sarebbero civili, con un bilancio attuale di oltre 20 morti, numero che però potrebbe salire nelle prossime ore. «L’Ue condanna con forza un altro atroce attacco della Russia contro i civili: a Chaplyne nel giorno dell’indipendenza dell’Ucraina. I responsabili del terrorismo missilistico russo saranno chiamati a risponderne», ha scritto su Twitter l’alto rappresentante della politica estera UE, Josep Borrell. Anche gli Usa hanno condannato l’attacco russo attraverso il segretario di Stato Antony Blinken: «L’attacco missilistico russo a una stazione ferroviaria piena di civili in Ucraina si adatta a uno schema di atrocità. Continueremo, insieme a partner di tutto il mondo, a sostenere l’Ucraina e cercare la responsabilità dei funzionari russi». Oggi il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è in visita a Kiev (dopo essere stato a Irpin), mentre sul fronte legato alla centrale nucleare di Zaporizhzhia i ministri della Difesa di Russia e Francia, Serghiei Shoigu e Sebastian Lecornu, hanno avuto un colloquio sulla situazione che da giorni preoccupa la comunità internazionale. Nel corso della giornata la Russia ha scollegato l’impianto dalla rete elettrica ucraina, confermando i timori espressi al Guardian dal presidente dell’agenzia atomica ucraina Energoatom, Petro Kotin. Salvo poi annunciare il ripristino del collegamento.