Cantieri aperti ad Amatrice, avviata la ricostruzione, ma con ancora troppi ritardi

Il giorno del ricordo e della commemorazione, ma anche quello per fare il punto sui lavori di ricostruzione nella cittadina del Lazio e nell’intera area circostante, dopo il terremoto che il 24 agosto 2016 causò distruzione e morte nel territorio. Allora il sisma distrusse interi centri abitati e causò un ingente numero di vittime, 299: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata e 11 ad Accumoli, anche a causa dell’elevata presenza di turisti nei piccoli centri, solitamente poco abitati, data la stagione estiva. Oggi la cittadina di Amatrice è in fase di ricostruzione, con la presenza di 485 cantieri aperti, si stanno riedificando importanti strutture, come l’orfanotrofio Don Minozzi, il tunnel dei sotto servizi nel centro storico e l’ospedale. Ma la lentezza dei lavori e le complicazioni nell’avviare la macchina della ricostruzione sono testimoniate dalle parole del commissario Giovanni Legnini: «è stata una corsa ad ostacoli negli ultimi due anni. Ogni volta abbiamo cercato di superare tutte le difficoltà, adesso spero che tutto possa procedere spedito», anche se superbonus ed inflazione stanno causando non pochi intoppi. Comunque, per il commissario, questo sarà «l’anno vero della ricostruzione». Ben diverso il parere del Codacons, che denuncia una realtà di fatto ancora molto lontana dal tornare alla situazione precedente al sisma. Il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, ha invece lamentato l’assenza delle “massime autorità istituzionali” alla cerimonia prevista per l’anniversario di oggi, alla quale hanno partecipato Nicola Zingaretti per la Regione Lazio, Marco Marsilio per l’Abruzzo e Francesco Acquaroli per le Marche. Sul posto anche Matteo Salvini, leader della Lega, assieme all’ex sindaco Pirozzi, ora esponente del Carroccio.