Si teme rischio violazione standard sicurezza

Mentre il dibattito sull’attentato che ha ucciso nella regione di Mosca Darya Dugina, figlia di Aleksandr Dugin, a lungo considerato l’ideologo di Vladimir Putin, prosegue tra accuse reciproche (la Russia ha incolpato l’Ucraina di «terrorismo di Stato» e sostenuto attraverso l’Fsb che «il crimine è stato preparato e commesso dai servizi segreti ucraini», ma Kiev ha dichiarato da subito di non avere nulla a che fare con quanto accaduto la sera del 20 agosto), sul terreno continua a destare preccupazione la situazione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove sono stati colpiti tre distretti (Nikopol, Kryvoriz e Synelnykiv). Nelle scorse ore Biden, Macron, Scholz e Johnson avevano lanciato un appello alla moderazione militare intorno all’area interessata, ma i bombardamenti russi sulla regione ucraina di Nikopol, denunciati dal governatore Valentyn Reznichenko sul suo canale Telegram, sono comunque ripresi nella notte. Le preoccupazioni crescono anche perché la centrale di Zaporizhzhia continua a operare con il rischio di violare gli standard di sicurezza sulle radiazioni, stando a quanto riferito – riporta Ukrinform – dall’ente nazionale ucraino per l’energia atomica, Energoatom. Intanto, in occasione del Giorno nazionale della bandiera che si celebra oggi, il presidente Putin ha rimarcato che «la Russia è una potenza mondiale forte e indipendente» e che «sulla scena internazionale, ci impegniamo a perseguire solo politiche che soddisfino gli interessi vitali della nostra patria». Da parte loro, contestualmente, le autorità ucraine stanno valutando di vietare gli assembramenti pubblici da oggi fino al 24 agosto, perché il timore è che la Russia possa compiere azioni «terribili e crudeli» in occasione della festa per l’indipendenza dell’Ucraina. Segnali, anch’essi, di distanze che ancora emergono a sei mesi dall’inizio della guerra.