di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Dopo le ferie, tornano le tasse (e i rincari), dando così avvio ad una stagione alle porte, quella autunnale, che si preannuncia, a detta di tutti gli esperti, come molto difficile per lavoratori, imprese e famiglie. Oggi, lunedì 22 agosto, la settimana di rientro dalle vacanze per molti italiani inizia con un vero e proprio “tax day” costituito da 79 adempimenti fiscali, per un totale che nel mese corrente ne conta 205, che dovrebbero fruttare alle casse dello Stato circa 40 miliardi di euro. Non solo, la tregua fra cittadini ed erario, determinata dalla pandemia, sta per terminare. Entro la fine di dicembre nelle caselle postali dei contribuenti dovrebbero arrivare 5 milioni circa di cartelle esattoriali, il 70% delle notifiche rimanenti fra quelle sospese per via del Covid nel periodo 2020-2021. Il che significa certamente in alcuni casi recuperare quanto dovuto da parte di contribuenti inadempienti, ma vuol dire anche che moltissimi altri cittadini, onesti, ma messi a dura prova dall’impatto economico della pandemia, ora dovranno trovare le risorse per pagare, nonostante i mancati introiti mai più recuperati. Il tutto mentre i costi delle utenze assieme all’inflazione galoppante stanno erodendo considerevolmente i mezzi economici a disposizione. E questo, a detta di pressoché tutti i commentatori economico-politici, non è che l’inizio. L’Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, prevede, infatti, ulteriori aumenti per le bollette di gas e luce, che nell’ultimo trimestre dell’anno dovrebbero raddoppiare rispetto ai costi attuali. Una situazione che sta mettendo a dura prova famiglie ed imprese e che andrà necessariamente risolta per evitare ricadute drammatiche dal punto di vista economico, occupazionale e sociale. La misura è colma, il nostro sistema produttivo non potrà sostenere a lungo un simile peso o vedremo sempre più attività chiudere, con le ovvie conseguenze sul mondo del lavoro e sul benessere complessivo, con l’avvio di un circolo vizioso di minori consumi, meno tasse da riscuotere, minori disponibilità da parte dello Stato, minori servizi e così via. Questo è il tema dei temi in questo momento, da affrontare da parte della classe dirigente impegnata nella campagna elettorale in corso proponendo interventi rapidi, concreti e possibilmente risolutivi per venire a capo della situazione, non appena insediato il nuovo Esecutivo. È di questo che gli italiani vogliono sentir parlare, non certo delle solite diatribe cosiddette “ideologiche”, volte a ridurre il confronto elettorale nella solita e sterile demonizzazione degli avversari, né, tanto meno, dei duelli interni ai partiti per l’ottenimento da parte dell’uno o dell’altro candidato del migliore collegio elettorale. La politica deve tornare ad essere, specie in un momento difficile come questo, una missione alta, di servizio al Paese.