Oggi scadono i termini per la presentazione delle liste elettorali. Si chiude il cerchio sui candidati. Entro le venti partiti e coalizioni devono presentare l’elenco completo degli aspiranti onorevoli

Un’altra tessera del puzzle delle politiche 2022 sta per essere messa al proprio posto. Entro le venti di oggi, infatti, scadono i termini per la presentazione delle liste elettorali e con ciò si concluderanno anche trattative e riunioni all’interno di partiti e coalizioni per individuare i candidati. Negoziazioni che in alcuni casi sono state tutt’altro che semplici, dato il taglio dei parlamentari, che scatterà con la prossima legislatura, ed a causa del mutato peso elettorale delle varie formazioni in lizza, sulla base dei sondaggi più recenti. Più semplice redigere le liste per i partiti in ascesa. Molto più complicato, invece, per quelli in declino di consensi, con molti esponenti, anche importanti, a rischio concreto di trovarsi fuori dal “Palazzo”. Di qui la ricerca di una difficile quadratura del cerchio, con collegi sempre meno “sicuri”. Nel Centrodestra spuntano i nomi di alcuni candidati eccellenti, come l’ex ministro Giulio Tremonti ed il magistrato in pensione Carlo Nordio per Fratelli d’Italia, il patron della Lazio Lotito e la giornalista Rita dalla Chiesa per Forza Italia e con la Lega già pronta da giorni con la propria lista per gli uninominali. Nel Centrosinistra, dopo la questione dei giovani candidati del Pd esclusi all’ultimo momento a causa di posizioni anti israeliane e lo scandalo romano della giunta Gualtieri, l’elenco prevede nomi come quello dell’economista Cottarelli, del microbiologo Crisanti, volto noto durante la pandemia, e dell’ex segretario dem Zingaretti, ormai in scadenza e non più rinnovabile il mandato di presidente della Regione Lazio, con quest’ultimo destinato a sfidare direttamente la leader di FdI Giorgia Meloni, candidata nello stesso collegio romano. Tra i big destinati a sfide dirette anche Sgarbi contro Casini a Bologna e Berlusconi contro Renzi per il Senato in Lombardia. Fra gli esclusi dalle liste dell’una o dell’altra parte, fra gli altri, il ministro uscente D’Incà, il dem Lotti, la forzista Polverini, il presidente della Camera in quota M5s, Roberto Fico.