I progetti sono stati caricati sulla piattaforma del ministero; il nodo Mezzogiorno

Prosegue la lenta marcia di avvicinamento all’avvio effettivo dei progetti legati alla componente sociale del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nella giornata odierna, infatti, è scaduto il termine per la formalizzazione da parte dei singoli ambiti territoriali sociali dell’adesione alle linee di intervento previste dall’avviso della scorsa primavera. Gli ambiti territoriali sociali avevano già saputo gli stanziamenti loro riservati; con la presentazione della scheda progetto, del piano finanziario e del crono-programma hanno ora definito meglio cosa intendono fare con le risorse a disposizione e, soprattutto, con quali tempistiche, considerando che i progetti devono comunque essere rendicontati entro i primi mesi del 2026, per cui vanno conclusi al più tardi alla fine del 2025. La scadenza odierna, in particolare, ha riguardato la povertà estrema, mentre già una decina di giorni fa erano scaduti i termini per i progetti sui minori, gli anziani e la disabilità. Rispetto allo stanziamento iniziale, di poco inferiore al miliardo e mezzo di euro, mancano ancora all’appello circa 200 milioni, in larga parte destinati alle regioni del Mezzogiorno, ma non ancora assegnati per le difficoltà degli ambiti territoriali e dei comuni di mettere in campo le professionalità necessarie. Una problematica più volte sollevata dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl ai tavoli di confronto con il governo.