Lo denuncia Legambiente, attribuendo la responsabilità alle alte temperature

I ghiacciai alpini si riducono «a ritmo inimmaginabile, più di 200 sono già scomparsi da fine Ottocento, lasciando il posto a detriti e rocce», a causa del riscaldamento globale. A denunciarlo Legambiente, annunciando l’inizio di “Carovana dei Ghiacciai”, un monitoraggio itinerante, alla sua terza edizione, con la partecipazione scientifica del Comitato Glaciologico Italiano. «A poco più di un mese dalla tragedia della Marmolada torniamo a richiamare l’attenzione sull’emergenza climatica: non c’è più tempo per le nostre montagne, che ci lanciano un sos forte e chiaro», ha detto il direttore nazionale Legambiente, Giorgio Zampetti, aggiungendo che «con la terza edizione di Carovana dei ghiacciai vogliamo tornare a fornire dati ed elementi concreti per chiedere al governo italiano di spingere l’acceleratore per arrivare a emissioni di gas a effetto serra nette pari a zero nel 2040, in coerenza con l’Accordo di Parigi (Cop21), e di dotarsi di un piano di adattamento al clima per tutelare i territori e le comunità. A partire dalle aree più colpite, come le Alpi», dove le temperature crescono al doppio della velocità. Alla fine di luglio, MeteoSvizzera ha registrato lo zero termico sulle Alpi svizzere a 5.184 metri. Si tratta di un dato che non ha precedenti, ha osservato Legambiente, ricordando che l’inverno 2021-2022 è stato mite e siccitoso: in diverse zone non ha piovuto per oltre 100 giorni consecutivi.