Formazione e più controlli fra le priorità indicate dai sindacati

All’indomani della celebrazione della giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, incentrata sul ricordo dell’immane eccidio di Marcinelle, torna di attualità il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli interventi messi in campo nel corso di questa legislatura non hanno assolutamente ridotto l’impatto degli infortuni, in particolare di quelli mortali. Soltanto il Covid-19, peraltro per un breve periodo, ha prodotto una leggera contrazione nei numeri complessivi, ma è stato sufficiente riaprire le attività per vedere riprendere il solito drammatico trend. Già prima della pandemia, l’Ugl aveva sollecitato un intervento corposo sul versante della formazione e dei controlli; su di una linea simile anche Cgil, Cisl e Uil, mentre sul versante datoriale non sono mancate divisioni fra industriali e artigiani. I tavoli di confronto aperti dai vari ministri che si sono succedi, Luigi Di Maio, Nunzia Catalfo e Andrea Orlando, hanno prodotto risultati scarsi. A conti fatti, soltanto una rivisitazione degli obblighi in capo al preposto. È evidente che il tema andrà ripreso dopo le elezioni di settembre.