di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

L’Ugl, per offrire un apporto costruttivo alla campagna elettorale e gettare le basi per il lavoro della prossima legislatura, ha stilato “un’agenda Italia” di obiettivi da raggiungere. Perché, al di là delle contingenze di oggi, occorre pensare al domani, a quanto avverrà nei prossimi anni e decenni, per dare prospettive salde e forti al Paese. Proponiamo, innanzitutto, un nuovo patto tra lavoro e capitale, che valorizzi la contrattazione collettiva, anche in un’ottica di contrasto al lavoro povero, e migliori le relazioni industriali con l’attuazione dell’articolo 46 della Costituzione. Per aumentare non solo la quantità, ma anche la qualità dell’occupazione, suggeriamo l’adozione di un piano contro il sommerso con il potenziamento dei controlli ispettivi e della formazione, per ridurre anche il fenomeno degli incidenti sul lavoro. Poi, a nostro avviso, è necessaria una riqualificazione della forza lavoro, con un intervento straordinario di rafforzamento delle competenze per i dipendenti e per chi fruisce di ammortizzatori sociali o altre forme di sostegno al reddito, potenziando i centri per l’impiego e coinvolgendo gli enti paritetici ed i soggetti privati accreditati. Per sostenere stipendi e salari proponiamo un taglio strutturale del cuneo fiscale, la detassazione di adeguamenti contrattuali, straordinari e premi di produttività, l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale per buoni pasto e misure di welfare aziendale, tutela di Partite Iva e soci dipendenti delle cooperative. Per i pensionati il rafforzamento delle detrazioni e la revisione del meccanismo di rivalutazione annuale, al fine di assicurare un maggiore potere d’acquisto. Per tutti il taglio dell’Iva sui beni di prima necessità, in proporzione all’Isee. Poi, flessibilità in uscita dal mondo del lavoro con Quota 41, un bonus maternità a fini pensionistici per le lavoratrici, la stabilizzazione dell’Ape sociale, meccanismi di valorizzazione di tutti i periodi contributivi. Guardando oltre il mondo del lavoro in senso stretto, chiediamo una transizione digitale ed ecologica che salvaguardi produzione ed occupazione, un progetto di manutenzione e modernizzazione del territorio che vada dall’accelerazione degli investimenti sulle infrastrutture a quelli sulla produzione nazionale di energia, dagli interventi sulla rete idrica alla messa in sicurezza del patrimonio naturale e culturale. Per il welfare, una scuola competitiva connessa alle esigenze di territori ed imprese, anche potenziando gli ITS, il potenziamento dei servizi sociali, l’accelerazione degli interventi del Pnrr sulla Sanità, tra realizzazione di presidi sanitari e sblocco delle assunzioni. Una riforma complessiva del fisco nel segno della semplificazione e dell’equità, assieme ad interventi sul codice degli appalti e ad una giustizia più snella e veloce. Ma anche temi di ampio respiro, a livello nazionale con riforme istituzionali nel segno di un maggiore collegamento fra elettorato e Presidenza del Consiglio, territori e Parlamento e, a livello internazionale, per un’Italia più autorevole, il superamento della logica “ragionieristica” nell’applicazione del Patto di stabilità, la difesa della produzione nazionale, una rinnovata attenzione verso l’area Mediterranea. Tante idee chiare e concrete, una visione di sviluppo a disposizione del Paese.