Quella contro Giorgia Meloni è «una demonizzazione vergognosa, come è stato fatto di volta in volta nei confronti dei leader di centrodestra che hanno avuto successo nei sondaggi». Questo il pensiero di Silvio Berlusconi, ospite di Rtl 102.5. La campagna elettorale sembra non essere cominciata sotto i migliori auspici, con attacchi mirati, critiche spesso oltremisura. I sondaggi che danno il centrodestra in netto vantaggio spaventano, non poco evidentemente, la sinistra ancora alle prese con il nodo alleanze e i litigi interni. E al riguardo il leader di Forza Italia ha voluto spendere parole di elogio per l’alleata Giorgia Meloni: «La sua scelta di non partecipare al governo Draghi appartiene al passato. Noi abbiamo preferito essere protagonisti di un’azione di governo che ha permesso di contenere la pandemia e di far ripartire il paese, ma ora dobbiamo guardare al futuro. E Giorgia ha dei meriti: è stata buon ministro nel mio governo, non manca di tenacia e di coraggio, e soprattutto ha ridato prospettiva a una comunità di destra che è da sempre una parte importante dell’elettorato italiano». Quanto al suo, di futuro, Berlusconi ha confidato nel corso dell’intervento di non avere ancora deciso se si candiderà. «Forse alla fine mi candiderò per il Senato, ma credo di poter essere molto più utile in Europa. Le notizie circolate su una mia ambizione alla presidenza del Senato sono del tutto infondate». Su chi, come Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, ha lasciato Forza Italia, Berlusconi ha detto di averne preso atto «con amarezza e una delusione personale». «Mi domando solo – ha quindi aggiunto – come si sentono verso i loro elettori. Dopo essersi battuti per tutta la vita contro la sinistra, ricevendo in cambio insulti, calunnie, ironie, ora sono dalla parte dei nostri storici avversari, cioè quelli che sono stati gli autori di quegli stessi insulti verso di me, verso di loro, verso i nostri elettori. È una cosa che non capisco, neppure come calcolo di convenienza: se hanno pensato di spostare i nostri voti verso Calenda, dopo l’accordo con la sinistra non ci sono dubbi: quegli eventuali voti serviranno solo a lasciare il governo nelle mani del Pd. Noi siamo la sola garanzia di un cambiamento serio, profondo, responsabile». Oggi la visita del leader della Lega, Matteo Salvini, a un hotspot dell’isola di Lampedusa. Prima della visita, però, Salvini aveva fatto notare sui suoi canali social che «guarda caso, nella notte, centinaia di immigrati sono stati spostati dall’hotspot per nasconderli dalle telecamere. E adesso stanno perfino togliendo le barche utilizzate dagli scafisti. Tentativi inutili – aveva però anche aggiunto –: dal 25 settembre, bye bye Lamorgese»