Pechino annuncia esercitazioni militari. Lavrov: «Da Usa desiderio di mostrare loro impunità e illegalità»

La speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, ha lasciato Taiwan dopo aver incontrato la presidente dell’isola, Tsai Ing-wen, alla quale ha ribadito «la determinazione dell’America a preservare la democrazia qui a Taiwan e in tutto il mondo». Un’iniziativa politica, quella di Pelosi, che la Cina ha criticato duramente fin dal principio, quando era solo un’ipotesi. E che ora pone ulteriori interrogativi sul futuro immediato delle relazioni, già precarie, tra Washington e Pechino. La Cina, che considera la visita di Pelosi un affronto, nonché una «violazione della sovranità», ha già annunciato esercitazioni militari attorno all’isola, trovando il sostegno della Russia che attraverso il ministero degli Esteri ha osservato che ha il diritto di prendere «le misure necessarie per proteggere la sua sovranità e integrità territoriale». Anche il ministro degli Esteri russo in persona, Sergej Lavrov, ha commentato la vicenda dalla Birmania, dove è in visita, sottolineando che per gli Stati Uniti, come in Ucraina, «si tratta del desiderio di dimostrare a tutti la loro impunità e illegalità. “Faccio quello che voglio”, è più o meno così».