Tutto da valutare l’impatto del programma Gol e del Fondo nuove competenze

La temuta ricaduta sul lavoro delle tensioni internazionali, che hanno portato all’aumento esponenziale dell’inflazione, ancora non si è avuta, come sembrano dimostrare i dati Istat appena resi noti. I sindacati però restano in forte allarme perché questo andamento potrebbe essere smentito rapidamente già il prossimo mese o, comunque, fra settembre e ottobre. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno chiesto, a più riprese, di mettere in campo dei piani coerenti con l’obiettivo di accompagnare questa fase di passaggio, caratterizzata da un rapido processo di transizione. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, riprendendo anche un percorso già tracciato dalla sua predecessora Nunzia Catalfo, ha puntato molto sul programma Gol, garanzia per l’occupazione dei lavoratori, e sul potenziamento del Fondo nuove competenze. In entrambi i casi, però, le buone intenzioni si scontrano con le oggettive difficoltà dei centri per l’impiego di dare un seguito alle tante richieste che sono pervenute e che arriveranno nei prossimi mesi. Le due misure sono peraltro strettamente legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolare alla prima componente della Missione 5. Tornando ai numeri dell’Istat, il dato che colpisce maggiormente è quello del tasso di occupazione sopra al 60%, il più alto di sempre, ma lontano dalla media delle principali economie europee.