Segnali interessanti sul fronte dell’Aiuti bis per lavoratori dipendenti e pensionati
di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

È in arrivo il dl Aiuti Bis. A quanto pare il decreto non è orientato a riproporre il bonus da 200 euro, che rimarrà “una tantum”, piuttosto ad estenderlo alle categorie che erano state inizialmente escluse, ovvero precari della scuola, lavoratori agricoli e stagionali. Allo stesso tempo, però, l’intenzione sarebbe quella di concentrare le risorse su un taglio del cuneo fiscale temporaneo, in vigore fino alla fine dell’anno, per arginare gli effetti del caro energia e dell’inflazione che hanno ulteriormente eroso il potere d’acquisto dei lavoratori. Un taglio che si prevede tra lo 0,8 e l’1%, per i redditi fino a 35mila euro lordi, sforbiciata che si aggiungerebbe allo sconto decontributivo dello 0,8% già in vigore per tutto il 2022. Con una riduzione complessiva quindi tra l’1,6 e l’1,8% del costo del lavoro. Poi, nel nuovo decreto aiuti dovrebbero essere previsti sconti sulle bollette ed una proroga del taglio delle accise sui carburanti, fino ad ottobre o forse anche a dicembre. Infine, l’anticipo della rivalutazione delle pensioni, che sarebbe scattata nel 2023, con un ricalcolo, però, così sembrerebbe, sulla base dell’inflazione del primo semestre dell’anno in corso, più bassa rispetto a quella odierna, comunque utile a far affrontare meglio i rincari ai nostri pensionati. Un aiuto necessario per sostenere lavoratori dipendenti e pensionati, mantenere l’occupazione e capace, inoltre, di supportare i consumi interni. Allo stesso modo sarebbero opportune altre azioni, come ad esempio l’azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità, per supportare ulteriormente le famiglie in difficoltà e far ripartire i consumi. Agli italiani servono misure come queste, tempestive e tangibili, per affrontare, dopo anni di crisi dovuta alla pandemia, gli aumenti vertiginosi di energia e materie prime avvenuti negli ultimi mesi. Che sia effetto o meno della campagna elettorale e dell’appuntamento ravvicinato del 25 settembre fra partiti ed elettorato – una spada di Damocle incombente che sicuramente ha contribuito alla velocizzazione degli interventi – questa è una buona direzione. In ogni caso l’auspicio è che anche l’Esecutivo che prenderà il posto di quello attuale, di unità nazionale, vada avanti in questo senso attraverso misure, sempre più strutturali e consistenti, volte alla riduzione del costo del lavoro, di cui il Paese ha estremo bisogno per poter affrontare la situazione contingente in un’ottica di sviluppo e ripartenza.

Affari correnti

Misure possibili grazie all’ampio mandato consegnato da Mattarella a Draghi ed al governo nello svolgere gli “affari correnti” fino a fine legislatura. Comunque, si sta andando nella direzione auspicata dall’Ugl: gli italiani già avevano da tempo bisogno di una riduzione del cuneo fiscale, esigenza resa ora improcrastinabile dalla spirale inflazionistica in corso. Allo stesso modo l’aumento improvviso e considerevole del costo della vita rendeva urgente un intervento sulle pensioni.