Spunta l’anticipo della rivalutazione delle pensioni da luglio e non da gennaio

Comincia a definirsi il decreto-legge Aiuti bis. Il presidente del consiglio dei ministri uscente, Mario Draghi, ha infatti anticipato i contenuti principali e, soprattutto, quella che è la dotazione finanziaria, valutabile in circa 14 miliardi di euro. Resta naturalmente da capire quale potrà essere la reazione dei partiti che componevano la maggioranza che si sciolta dopo il mancato voto sulla fiducia al precedente decreto Aiuti da parte del Movimento 5 Stelle. Tenendo conto pure delle sollecitazioni arrivate dai leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il premier ha prospettato uno scenario nel quale si pone particolare attenzione al potere d’acquisto delle famiglie e alla tenuta delle imprese attraverso la proroga del taglio delle accise sui carburanti. Rispetto al bonus di 200 euro, misura cardine del primo decreto Aiuti, non è invece previsto una replica, quanto, piuttosto, una estensione ad alcune categorie rimaste finora escluse. Si parla, nello specifico, dei precari, dei lavoratori stagionali, degli operai agricoli, degli assunti dopo aprile. Comunque, hanno avvertito i sindacati, per avere un quadro più almeno su questo punto, bisognerà attendere il testo del provvedimento e fare una valutazione puntuale. Fra le misure quasi certe, il raddoppio del taglio del cuneo fiscale per il 2022 e l’anticipazione della rivalutazione delle pensioni con decorrenza 1° luglio 2022 e non 1° gennaio 2023.