I numeri del Rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili” di Save the Children

In Europa ben un quarto dei 14mila casi identificati (un numero che non corrisponde ai numeri reali del fenomeno, che rimane sommerso) di tratta di essere umani ha come vittime minorenni, intrappolate per la maggior parte nello sfruttamento della prostituzione minorile (il 64%). È quanto emerge dalla XII edizione del Rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili”, realizzato da Save the Children e pubblicato questa mattina. Solo in Italia, stando all’analisi, i casi emersi e assistiti nel corso dello scorso anno dal sistema anti tratta erano 1.911, con ben 706 prese in carico nuove nell’arco dei dodici mesi. Gran parte delle vittime, il 75,6%, di sesso femminile, mentre i minori rappresentavano oltre il 3% del totale. «Tra le vittime assistite – si legge nello studio -, la forma di sfruttamento che prevale è quella sessuale, con il 48,9%, seguita dallo sfruttamento lavorativo che arriva al 18,8%. Tra i paesi di origine delle vittime prevale la Nigeria con il 65,5%, seguita da Pakistan con il 4,5%, Marocco con il 2,6%, da Gambia con il 2,5% e Costa d’Avorio con il 2,3%». Un fenomeno emerso dalla ricerca è poi il crescente uso della rete da parte delle organizzazioni criminali attive nel traffico di esseri umani. Basti pensare che nel 2021in Italia si sono stati registrati 5.316 casi di pedopornografia, con un aumento del 47% rispetto al 2020. Sono stati 531 i minori vittima di adescamento online, con una concentrazione di casi nella fascia 10-13 anni.