Mosca: «Via ostacoli a esportazioni o stop all’accordo su grano»

I porti «tornano a lavorare». Questo l’annuncio della Marina ucraina, che giunge nel giorno in cui a Istanbul apre il centro per il coordinamento delle operazioni per consentire il passaggio sicuro delle navi nel Mar Nero dopo l’intesa tra Kiev, Mosca e l’Onu con la mediazione turca. Ma proprio quest’ultimo potrebbe essere messo a rischio qualora non venissero attese alcune richieste di Mosca. Il viceministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko, ha infatti dichiarato, come riporta Interfax, che l’accordo raggiunto la scorsa settimana per sbloccare l’export di grano ucraino potrebbe venir meno «se gli ostacoli alle esportazioni agricole della Russia non saranno prontamente rimossi». Rudenko ha poi affermato che le spedizioni di grano dall’Ucraina inizieranno presto, confidando che l’accordo resti valido. Sul terreno si registra oggi l’offensiva ucraina sulla città di Kherson, dove è stato attaccato un ponte strategico nell’area, sul fiume Dnipro, tra le principali rotte di rifornimento russe. Dopo l’operazione (a cui ne è seguita un’altra), Kiev ha esortato i russi a lasciare la città. «Gli occupanti dovrebbero imparare a nuotare attraverso il fiume Dnipro. Oppure dovrebbero lasciare Kherson finché è ancora possibile. Potrebbe non esserci un terzo avvertimento», è stato il monito di Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Voldymyr Zelensky, su Twitter.