Necessario mettere in campo tutte le risorse disponibili per ridurre il disagio

Corsa contro il tempo per approvare il nuovo piano per la non autosufficienza. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, dopo aver incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e delle altre parti sociali, comprese le rappresentanze del mondo dei pensionati, ha proseguito il confronto con le regioni e con l’Anci, l’associazione che riunisce i comuni italiani. La gestione degli interventi a carattere socio-assistenziale coinvolge direttamente il territorio, anche sotto il profilo della programmazione degli interventi in sinergia con tutto il terzo settore. Il nuovo piano per la non autosufficienza recepisce, di fatto, quelle che sono le indicazioni della legge di bilancio per l’anno in corso, a partire dallo stanziamento di risorse, quantificabile nell’ordine di 820 milioni di euro. Soprattutto, però, nell’ultima manovra finanziaria sono entrati i cosiddetti Leps, sigla che tradotta significa livelli essenziali delle prestazioni sociali. Un tema, quest’ultimo, che ritorna da tempo e che rimanda alla legge quadro del 2000 sull’assistenza sociale e l’individuazione degli ambiti territoriali sociali. Le regioni, proprio per evitare forti differenze nei singoli territori, hanno auspicato l’introduzione di valori Isee standard su tutto il territorio nazionale, mentre i sindacati hanno evidenziato le enormi carenze di personale che riducono i servizi al cittadino.