Territorio e materie d’insegnamento. Fra gli aspetti di maggiore interesse, il rimando alla transizione ecologica e digitale

La missione degli istituti tecnologico superiori, le Academy come definite nella legge appena approvata, è prioritariamente quella di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori in possesso di elevate competenze, così da contribuire alla competitività del sistema produttivo e al superamento del gap fra domanda e offerta di lavoro. Una operazione che il legislatore auspica diventi strutturale nel tempo e non circoscritta al singolo progetto formativo. I compiti degli Its, però, vanno ben oltre, in quanto dovrebbero diventare un soggetto attivo nella diffusione della cultura scientifica e tecnologica nelle imprese, ma anche nelle famiglie, favorendo la formazione continua e i processi di transizione da una occupazione ad un’altra. Rispetto alle tematiche, la legge dà una indica chiara, guardando alla transizione ecologica e digitale e, quindi, alla mobilità sostenibile e al potenziamento dei servizi al cittadino. In un’ottica di forte specializzazione, ogni Its, ai sensi dell’articolo 3 della nuova legge, dovrà esplicitare quella che sarà l’area tecnologica in cui vorrà insistere. L’individuazione delle aree tecnologiche è demandata ad un decreto ministeriale (ministero dell’istruzione), fermo restando il principio per cui nella medesima provincia non possono esserci due Its che insistono sulla stessa area. Sempre con lo stesso decreto, il ministero definirà: le figure professionali nazionali di riferimento, fermo restando la possibilità per le regioni di articolare ulteriormente i profili; gli standard minimi; il diploma rilasciato al termine del percorso formativo. Nella fase transitoria continua ad operare il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 25 gennaio 2008 il quale individua sei aree tecnologiche: efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il made in Italy; tecnologie innovative per i beni e le attività culturali; tecnologie della informazione e della comunicazione. In aggiunta a queste aree, la nuova normativa parla anche di logistica, di alto artigianato artistico, di servizi alle imprese e agli enti senza fine di lucro, di turismo, di informazione, di comunicazione, di gestione dei dati, di edilizia. È possibile fare riferimento anche a più di un’area tecnologica, fermo restando il principio per cui nella stessa regione non possono esserci due Its insistenti sulla medesima area. Le modalità per derogare alla disposizione che prevede la specializzazione dell’Its in una singola area tecnologica sono individuate con un successivo decreto sempre del ministro dell’istruzione.