Peskov ribadisce: «Non vogliamo interferire». UE dà via libera a nuove sanzioni contro la Russia, anche l’oro nel nuovo pacchetto

Le dimissioni del governo Draghi hanno avuto risalto anche in Russia e Ucraina, seppur per diverse ragioni di fondo. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha ribadito quanto già sostenuto pochi giorni fa, ovvero che si tratta di «un affare interno dell’Italia e non vogliamo interferire». Per poi aggiungere: «Possiamo solo constatare che il periodo del suo governo è coinciso con una fase molto sfortunata nelle nostre relazioni bilaterali». Allo stesso modo si è espressa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, la quale secondo la Tass, ha risposto a una domanda su quanto stia avvenendo a Roma in queste ore: «Cosa c’entra la Russia? Non solo commentatori e blogger, ma anche responsabili politici italiani collegano i cambiamenti politici interni alla Russia e alla politica estera. Questo mi meraviglia». Di tutt’altro tenore il commento del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il quale ha ringraziato Draghi per il sostegno attraverso Twitter: «Sono sinceramente grato a Mario Draghi per l’incrollabile sostegno all’Ucraina nella lotta contro l’aggressione russa e nella difesa dei comuni valori europei di libertà e democrazia. Proseguiremo a lavorare assieme per rafforzare la nostra cooperazione. Sono convinto che il sostegno attivo dell’Italia al popolo ucraino andrà avanti». Quanto al conflitto vero e proprio, Peskov ha sostenuto oggi, parlando oggi con l’agenzia di stampa Ria Novosti, che esistono opportunità di dialogo tra Russia e Ucraina e che né Putin né il ministro degli Esteri Lavrov hanno mai chiuso questa porta. Tuttavia, soltanto ieri, proprio Lavrov notava che al momento colloqui di pace «non hanno senso», ricordando che a suo dire, fin dalle prime trattative in Bielorussia, si è «rivelato senza possibilità di fraintendimento l’assenza di volontà della parte ucraina di discutere seriamente di qualsiasi cosa». Sul fronte diplomatico, nelle scorse ore il Consiglio dell’UE ha adottato nuove misure volte a rafforzare le sanzioni economiche esistenti nei confronti della Russia. Il pacchetto introduce un nuovo divieto di acquistare, importare o trasferire, direttamente o indirettamente, oro, se originario della Russia e successivamente esportato dalla Russia nell’UE o in qualsiasi paese terzo, divieto che comprende anche i gioielli. Intanto, secondo la Cia, «non ci sono informazioni sul fatto che Vladimir Putin sia instabile o in cattive condizioni di salute» nonostante le voci che si sono rincorse negli ultimi mesi. «Con la sua salute va tutto bene», ha rimarcato più tardi il portavoce del Cremlino Peskov.