Boom del lavoro stagionale; bene anche i contratti a tempo indeterminato

Assunzioni in fortissimo aumento nei primi quattro mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2021, a dimostrazione di come le aziende italiane abbiano, comunque, compreso la necessità di investire sul capitale umano anche per uscire dalla logica emergenziale. Fra gennaio e aprile, secondo l’osservatorio Inps sul precariato, le assunzioni sono state infatti poco meno di 2,6 milioni con un incremento del 48% su base annuale. La cosa che fa ben sperare è che sono in crescita pure i contratti a tempo indeterminato (+43%) e l’apprendistato (+41%), oltre ai contratti stagionali (+146%) e intermittenti (+113%). Le aziende, fra l’altro, hanno apprezzato gli incentivi alla trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato: in valori assoluti si tratta di 249mila agevolazioni con un incremento percentuale del 70%. Altro elemento positivo è dato dall’incremento (+14%) delle conferme in servizio al termine del periodo di apprendistato. L’altra faccia della medaglia è data dalla crescita pure delle cessazioni (praticamente su percentuali simili) per un totale di 2 milioni e 57mila. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno accolto i dati con prudenza, evidenziando come, nonostante le forti incertezze, stia proseguendo, nel suo complesso, il consolidamento dell’occupazione pure con riferimento al periodo pre-pandemia. Tutto da capire, però, l’impatto della guerra russo-ucraina.