Incontro con Erdogan e Raisi, al centro anche la crisi del grano. Accordo Russia-Iran da 40 miliardi di dollari su gas e petrolio

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato oggi a Teheran, in Iran, dove incontra il leader iraniano Ebrahim Raisi e quello turco Recep Tayyip Erdogan. Il motivo del vertice riguarda i colloqui di pace sulla Siria, ma sullo sfondo rimane chiaramente il conflitto in Ucraina e, più nello specifico, la crisi del grano. Per Putin si tratta del secondo viaggio all’estero dall’inizio dell’offensiva contro Kiev, cominciata il 24 febbraio. Sul tema, ad ogni modo, dovrebbe tenersi un incontro tra Russia, Turchia e Nazioni Unite già in settimana, con l’obiettivo della creazione di un corridoio per il grano, ipotesi su cui – almeno questa è la versione turca – un accordo di massima sarebbe stato raggiunto nei giorni scorsi. Intanto aziende russe e iraniane hanno firmato un accordo da 40 miliardi di dollari su gas e petrolio. Quanto al conflitto in Ucraina, secondo il presidente Volodymyr Zelensky, le armi recentemente fornite dall’Occidente all’esercito di Kiev stanno facendo la differenza nel favorire i successi militari e le perdite inflitte ai russi. Di tutt’altro avviso, però, l’ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitry Medvedev, il quale su Telegram ha ribadito: «La Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi. E ci sarà la pace. Ma alle nostre condizioni, non a quelle su cui strillano disorientati impotenti politici in Europa e all’estero». «La Russia – ha proseguito – raggiungerà gli obiettivi fissati per l’operazione militare speciale in Ucraina, nonostante le forniture di armi americane a questo paese. E ci sarà la pace alle nostre condizioni, non a quelle strepitate dai politici europei confusi e impotenti».