Ore frenetiche nella maggioranza. M5s verso l’ennesima spaccatura. Draghi vede Letta in mattinata. Al termine di un vertice a Villa Grande, Forza Italia e Lega chiedono un incontro al premier

Tra poco meno di ventiquattro ore, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, interverrà in Parlamento – prima al Senato, poi alla Camera –, che deciderà se rinnovargli la fiducia o meno. C’è frenesia tra i partiti che compongono l’attuale maggioranza, con l’opposizione, rappresentata esclusivamente da Fratelli d’Italia, che continua a chiedere le elezioni anticipate. Particolarmente caotica e tesa la situazione interna al Movimento 5 stelle, in riunione quasi permanente da diversi giorni, e adesso diviso tra i parlamentari che intendono uscire dalla maggioranza e quelli che invece vorrebbero rinnovare la fiducia al governo. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dai cronisti parlamentari, il secondo gruppo sarebbe composto da una cinquantina di parlamentari, perlopiù deputati (circa 40). «Il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia all’esecutivo, al di là della volontà dei vertici», ha riferito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando ai parlamentari di Insieme per il futuro, la formazione politica composta da alcuni fuori-usciti dal M5s. In mattinata il premier ha ricevuto il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, tra i più interessati ad imprimere continuità all’esperienza di governo: un’eventuale uscita del M5s sposterebbe l’asse della maggioranza verso il centrodestra, indisponibile invece a proseguire il cammino fino al termine della legislatura insieme ai 5 Stelle, bollati come «inaffidabili». A pochi minuti dall’inizio del vertice tra i principali esponenti dei due partiti, a Villa Grande, Lega e Forza Italia hanno espresso «sconcerto» per il faccia-a-faccia tra Draghi e Letta, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica. «A sentire la stampa sembra che tutta Italia stia supplicando Draghi di rimanere, come se questo governo fosse nel cuore di tutti gli italiani. Però poi la stessa stampa avverte che se si votasse stravincerebbe chi sta all’opposizione. Tipiche dissonanze cognitive della sinistra», ha scritto su Twitter la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.