Il 60% dei pensionati sotto ai 10mila euro ha comunque svolto una attività lavorativa

Al netto delle tante cose che, negli anni, sono finite nella gestione dell’Istituto, l’Inps rimane comunque soprattutto e principalmente pensioni. Nel definire il quadro presente e futuro, il dato di partenza è squisitamente numerico: i pensionati in Italia sono circa 16 milioni, in maggioranza (8,3 milioni) donne; in totale gli assegni pensionistici erogati sono di più (22 milioni). Il problema di oggi che è anche quello di domani è che larga parte dei pensionati (il 40%) percepisce un reddito pensionistico lordo inferiore a 12mila euro. Guardando alla parte più povera, quella sotto ai 10mila euro (il 20% della platea complessiva), il 60% del totale percepisce una pensione di vecchiaia o una pensione anticipata dal Fondo pensione lavoratori dipendenti; si tratta quindi di persone che hanno comunque lavorato, seppure in maniera saltuaria. Una situazione che vede le donne fortemente penalizzate per effetto di una serie di fattori interni ed esterni al mercato del lavoro, dal part time involontario alla paga più bassa, fino ad arrivare alle riforme previdenziali che hanno cambiato le carte in tavola dalla sera alla mattina. Guardando al domani, tale platea di lavoro povero appare destinata ad allargarsi in maniera esponenziale, cosa che, secondo l’Inps, avrà inevitabilmente effetti sulla sostenibilità del sistema pensionistico nel medio periodo. L’uovo di colombo per il presidente dell’Inps si può sintetizzare nella formula «più lavoro e meglio retribuito»; per la seconda parte, lo stesso Tridico insiste sul salario minimo legale, evidenziando come l’applicazione di tale soglia alle generazioni nate fra il 1965 e il 1980 avrebbe come effetto diretto l’innalzamento dei profili contributivi in media del 10%. La sostenibilità della spesa previdenziale si gioca sull’allargamento della base contributiva recuperando il sommerso e incrementando la massa retributiva per i lavoratori regolari, anche attraverso la leva della produttività e la formazione dei dipendenti.